Stando ai risultati dell’ultima indagine Eurobarometro sullo sport e l’attività fisica, il 59% dei cittadini europei non fa mai esercizio fisico o sport o ne fa poco rispetto al 41% che svolge un lavoro fisico almeno una volta alla settimana. Ci muoviamo davvero poco e il report del sondaggio, effettuato per conto della Commissione Europea dalla rete TNS Opinion & Social Network e basato su 27.000 interviste (1019 in Italia) effettuate a fine 2013 ad altrettante persone dei 28 paesi dell’Unione Europea dai 15 anni in su, è decisamente impietoso.

Alla semplice domanda “quante volte alla settimana fai sport o attività fisica?”, 42 europei hanno risposto “mai”. Certamente con delle differenze: in Svezia si scende al 9% e in Italia si schizza addirittura fino al 60% (nel 2009 era il 55%). Nella classifica generale Svezia, Danimarca e Finlandia occupano le prime posizioni mentre la nostra amata Italia è quint’ultima e solo Bulgaria, Malta, Portogallo e Romania hanno numeri peggiori. E il dato non cambia di molto anche se si analizza e allarga il campo di valutazione da chi fa sport regolarmente (almeno 5 volte a settimana) a coloro che vanno a lavoro in bicicletta o balla in pista sempre 5 volte la settimana, siamo in coda alla graduatoria con un misero 7% mentre l’Olanda è al 44%.

Non può assolutamente consolarci il fatto che anche la media europea (al 15%) non è alta e infatti Androulla Vassiliou, Commissaria Europea responsabile per lo sport, ha affermato: “I risultati dell’Eurobarometro confermano la necessità di misure per incoraggiare un maggior numero di persone a praticare sposrt e attività fisica quali parti integranti della vita quotidiana. Ciò è essenziale non soltanto per la salute, il benessere e l’integrazione degli individui, ma anche per notevoli costi economici legati all’inattività fisica. La Commissione è impegnata a sostenere gli sforzi degli Stati membri per incoraggiare il pubblico ad essere maggiormente attivo. Daremo attuazione alla neoadottata raccomandazione del Consiglio sull’attività fisica salutare e porteremo avanti i piani per una settimana europea dello sport. Il nuovo programma Erasmus+ erogherà anch’esso, per la prima volta, finanziamenti per iniziative transnazionali a promozione dello sport e dell’attività fisica.

La ricerca ha portato altre notizie interessanti tra cui il dato della crescita di praticanti che dichiarano di non essere legati ad associazioni sportive e in Italia solo il 13% fa sport a casa e il 4% sul luogo del lavoro.
La maggior parte dell’esercizio fisico viene svolto nei centri sportivi e nei parchi (36%) e fra le motivazioni che spingono gli italiani a fare sport siamo al primo posto nella risposta che riguarda il “migliorare l’immagine fisica”, con un 33%.

Da considerare in un’ottica futura anche per il settore del Fitness è la percentuale di coloro che fanno sport per divertimento: solo il 19% mentre gli olandesi sono al 56%! I dati ci dicono chiaramente che da questo punto  di vista l’Italia è molto ferma e viene ancora di più alla luce il tema della sedentarietà degli italiani che non è una nuova scoperta e che, soprattutto, lancia un vero e proprio allarme sugli stili di vita e le loro conseguenze sulla salute. Non c’è nessun dubbio sul fatto che bisogna lavorare sulle motivazioni a svolgere attività fisica ma molto più difficile è far mantenere l’impegno più a lungo. Infatti la percentuale di abbandono all’allenamento è molto elevata, dopo poche settimane di frequenza in palestra e per essere costanti servono sia doti di autocontrollo e organizzazione sia di disporre di un ambiente ideale per rilassarsi e prendersi cura del proprio corpo.
Pertanto gli operatori del fitness dovrebbero continuare e aumentare il lavoro mirato su questi fattori, aiutando i propri praticanti a sviluppare anche capacità mentali, e non solo fisiche, mettendo a loro disposizione un ambiente divertente e dinamico senza dimenticare di dare vita a un luogo stimolante e rassicurante al tempo stesso.

Articolo tratta dalla rivista Performance Dicembre 2014.

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